Vedi che sdegna li argomenti umani

2^ canto del Purgatorio.

L’angelo nocchiero.

Nell’Antipurgatorio. Spiaggia. Virgilio dice al poeta: «Inginocchiati. Ecco l’angelo di Dio: unisci le mani in atto di preghiera; d’ora innanzi vedrai alcuni di tali messi celesti. Vedi che disprezza gli strumenti umani, così che non vuole remi, né altre vele che le sue ali, tra rive così distanti. Vedi come le ha alzate verso il cielo, fendendo l’aria con le piume eterne delle sue ali, che non cambiano come le piume degli uccelli terreni».

Il celestial nocchiero, come lo chiamerà Dante, rappresenta una delle non poche mirabili creazioni dell’intera Commedia scaturite dalla sua mente. I due poeti, dopo che hanno incontrato Catone l’Uticense ed essersi intrattenuti con lui, sono fermi sulla spiaggia dell’Antipurgatorio colti dall’insicurezza sul cammino da intraprendere (che coglie tutti coloro che giungono in un luogo mai frequentato prima), quando, scivolando sulla distesa del mare senza aver necessità di vele né di altri ‘strumenti umani’, ma solo per un impulso divino, vedono un natante avvicinarsi a riva.

Lo stesso è guidato da un angelo, dritto a poppa con le ali distese verso il cielo (e solo poco dopo apprenderemo, nel corso della narrazione, che il suo scopo è quello di traghettare gli spiriti destinati alla salvezza dalla foce del Tevere all’isola del Purgatorio). Tale visione è ritratta attraverso un procedimento tipicamente cinematografico – e non è il solo in tutta l’opera: prima viene percepita una luce dall’osservatore (vale a dire, il volto dell’angelo) che procede ad una velocità inimmaginabile per i parametri degli uomini, poi due macchie di colore bianco, le quali, soltanto dopo la loro apparizione concreta potranno essere individuate come ali, infine un’altra massa, sempre bianca, che man mano si delinea: la veste dell’angelo.

Insomma, in questa scena, per descriverla con le parole del Sapegno, “tutto è vero di una verità ed esattezza quasi scientifica, e tutto è indeterminato, soffuso di meraviglia e di mistero”.

@ VEDI CHE SDEGNA LI ARGOMENTI UMANI

Fonti: Enciclopedia dantesca, Treccani 1970

Purgatorio, Natalino Sapegno, La Nuova Italia Editrice, 12^ ristampa 1979

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