Trasseci l’ombra del primo parente

4^ canto dell’Inferno.

I giusti Ebrei.

Nel primo cerchio dell’Inferno, il Limbo. Virgilio dice al poeta: «Io ero appena giunto nel Limbo, quando vidi venire qui un potente, incoronato con l’insegna della vittoria. Portò via di qui l’ombra del primo genitore, di suo figlio Abele e quella di Noè, di Mosè legislatore e osservante degli ordini del Signore; il capostipite Abramo e re David, Giacobbe con il padre e coi suoi figli e con Rachele, per sposare la quale si adoperò tanto, e molti altri, e li beatificò. E voglio che tu sappia che, prima di essi, non erano state salvate anime umane».

Figure bibliche, tali personaggi, posti da Dante in questo cerchio tra le anime che non hanno ricevuto il battesimo, non subiscono pene materiali, come accade a tutti gli altri dannati dei cerchi successivi, ma ugualmente sono condannati a un desiderio senza speranza: quello di non poter vedere mai Dio. E, non a caso, la semioscurità del luogo rappresenta per loro l’indicatore visivo del loro esilio perenne dalla luce della grazia divina. Però, davanti a tale terribile prospettiva essi, a un certo punto, sono stati liberati da Cristo, incoronato con l’insegna della vittoria, quando è disceso nel Limbo, peraltro visto da Virgilio, per condurli in Paradiso.

E noi veniamo a conoscenza di questi “privilegiati” proprio per bocca sua, che li nomina al poeta uno dopo l’altro, come visto in apertura, nel rispondere a una precisa domanda di questi. Il dato interessante è che non si tratta di una lista casuale, benché lo possa sembrare a un esame superficiale. Piuttosto essa consente a Dante di raffigurare plasticamente le sei epoche della storia dell’uomo: la prima, che va da Adamo a Noè, la seconda, che giunge fino ad Abramo, la terza, che si conclude con re David, la quarta, che parte da questi fino alla cattività babilonese, la quinta si prolunga fino alla nascita di Cristo, la sesta, infine, da Cristo si spingerà fino alla fine dei tempi. E noi contemporanei ne facciamo parte a pieno titolo. Il tutto, secondo una ripartizione che il poeta riprende da Isidoro di Siviglia e da Brunetto Latini, suo grande mentore nella gioventù.

@ TRASSECI L’OMBRA DEL PRIMO PARENTE

Fonte: Enciclopedia dantesca, Treccani 1970

 

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