7^ canto del Purgatorio.
L’imperatore Rodolfo e gli altri principi negligenti.
Nell’Antipurgatorio. Dopo il secondo balzo, la valletta fiorita. Pendici del Purgatorio. Virgilio e Dante sentono dire da Sordello da Goito: «Colui che sta seduto più in alto e dimostra con l’atteggiamento di aver trascurato il suo dovere, e che non si accompagna al canto degli altri, fu l’imperatore Rodolfo, che avrebbe potuto appianare le discordie che hanno distrutto l’Italia, così che dopo il tempo conveniente e opportuno sarà rimessa in sesto per opera di altri.
«Il secondo che all’aspetto lo rincuora, governò la terra in cui si formano le acque che la Moldava reca nell’Elba, e l’Elba da lì nel mare; si chiamò Ottocaro, e da bambino fu assai migliore che suo figlio Venceslao adulto, che è dedito alla lussuria e all’ozio. E quello dal naso piccolo che sembra in reciproca consultazione con colui che ha un atteggiamento così amorevole, morì fuggendo e disonorando l’emblema della casa di Francia: guardate là come si percuote il petto! Vedete il terzo che, sospirando, tiene adagiata la guancia sul palmo della sua mano come in un letto.
«Sono il padre e il suocero del male di Francia: conoscono la sua vita peccaminosa e sozza moralmente, e di conseguenza nasce la sofferenza che li tormenta così. Colui che sembra così robusto e che si armonizza, cantando, con quello dal naso virile, ebbe ogni virtù propria del cavaliere; e se dopo di lui fosse rimasto re il giovanetto che sta seduto dietro a lui, il retaggio della virtù si sarebbe pienamente trasmesso di padre in figlio, il che non si può dire degli altri eredi; Giacomo e Federico hanno i regni; nessuno ha preso il meglio dell’eredità del padre.
«Rare volte la virtù umana sorge di nuovo nei figli; e Colui che la elargisce vuole questo, affinché sia riconosciuto come derivato da Lui. Le mie parole sono da riferire pure a colui che ha il naso grosso non meno che all’altro, Pietro, che canta con lui, per cui si dolgono già l’Italia meridionale e la Provenza. Tanto la progenie è inferiore a suo padre, quanto Costanza si compiace tuttora del marito, più che Beatrice e Margherita. Vedete il re dalla vita sciocca, Enrico d’Inghilterra, star seduto lì in disparte: questi ha discendenti più virtuosi. Colui che più in basso sta seduto a terra tra costoro, rivolgendo lo sguardo verso l’alto, è il marchese Guglielmo, per cui sia Alessandria sia la sua guerra fanno soffrire il Monferrato e il Canavese».
@ COLUI CHE PIÙ SIEDE ALTO E FA SEMBIANTI
Fonte: Enciclopedia dantesca, Treccani 1970