14^ canto dell’Inferno.
Quarta parte.
In quel momento la mia guida parlò con voce tanto forte e risentita, come non l’avevo mai udito così con forza: “O Capaneo, proprio in ciò che la tua superbia non si spegne, tu sei più punito; nessuna pena, tranne che la tua rabbia, sarebbe una sofferenza adeguata alla tua ira rabbiosa”.
Poi si volse a me con aspetto più benevolo e raddolcito, dicendo: “Quegli fu uno dei sette re che assediarono Tebe; ed ebbe e sembra che egli abbia Dio in disprezzo, e sembra che lo apprezzi poco; ma, come io gli dissi, i suoi disprezzi sono decorazioni assai convenienti al suo petto. Ora seguimi, e sta’ attento che non poni, anche, i piedi sulla sabbia riarsa; ma in ogni momento non ti allontanare dal bosco”.
@ OR MI VIEN DIETRO, E GUARDA CHE NON METTI