10^ canto dell’Inferno.
Quarta parte.
In quel momento si sollevò e si sporse dall’apertura senza coperchio un’ombra, accanto a questa, fino al mento: credo che si fosse alzata sulle ginocchia. Guardò intorno a me, come se avesse desiderio di vedere se altri fosse con me; e dopo che il dubbio fu cessato totalmente, disse piangendo: “Se cammini attraverso questa prigione sotterranea per eccellenza d’intelletto, mio figlio dov’è? e perché non è con te?”.
E io: “Non vengo per mia volontà e per mio merito: colui che aspetta là, mi guida attraverso questo luogo verso colei che forse il vostro Guido ebbe in disprezzo”.
Le sue parole e la specie del tormento mi avevano già manifestato il nome di costui; perciò la mia replica fu così completa.
Sollevatosi improvvisamente gridò: “Come? hai detto ‘egli ebbe’? egli non è in vita anche ora? la dolce luce del sole colpisce i suoi occhi”.
@ ALLOR SURSE A LA VISTA SCOPERCHIATA