8^ canto dell’Inferno.
Seconda parte.
“Flegias, Flegias, tu gridi inutilmente”, disse il mio signore, “per questa volta: ci avrai con te solo di quanto occorra ad attraversare la fangosa palude”.
Qual è colui che ode che gli sia fatto un grande inganno, e poi se ne rammarica, tale divenne Flegias per l’ira concepita. La mia guida discese nella barca, e poi mi fece entrare dopo di lui; e solo quando io fui nell’interno apparve carica. Non appena la guida e io fummo nella barca, l’antica prua se ne va fendendo l’acqua più di quel che non suole con gli altri. Frattanto che noi percorrevamo la palude stagnante, un dannato coperto di fango si mosse davanti a me, e disse: “Chi sei tu che arrivi prima del tempo?”.
@ SEGANDO SE NE VA L’ANTICA PRORA