6^ canto dell’Inferno.
Prima parte.
Al ritorno della coscienza, che si era sottratta alla percezione della realtà esterna di fronte allo spettacolo doloroso offerto dai due cognati, che per la tristezza mi aveva turbato interamente, mi vedo intorno pene diverse e peccatori diversi, in qualunque maniera io mi diriga o che mi rivolga, o in qualunque maniera io guardi con intenzione. Io sono al terzo cerchio, della pioggia eterna, nociva, gelata e opprimente; la norma e la natura non sono mai diverse.
Grandine grossa, acqua nera e neve si rovesciano attraverso l’aria buia; il suolo che riceve questo manda fetore. Cerbero, fiera crudele e strana, abbaia ringhioso con tre gole simile a un cane sopra i dannati che lì sono immersi. Ha gli occhi vermigli, la barba sozza e nera, e l’addome enorme, e le mani artigliate; graffia gli spiriti e li scortica e li fa a pezzi.
@ CERBERO, FIERA CRUDELE E DIVERSA