5^ canto dell’Inferno.
Ultima parte.
E quella a me: “Non c’è sofferenza più intensa che ricordarsi del tempo lieto nella sventura; e ciò lo conosce per esperienza il tuo maestro. Ma se tu hai un desiderio così grande di sapere l’origine del nostro amore, parlerò pur piangendo. Noi leggevamo un giorno con piacere di come l’amore s’impadronì di Lancillotto; eravamo soli e senza nessun timore.
“Più volte quella lettura ci spinse a guardarci, e ci fece impallidire; ma solo un luogo del romanzo fu quel che ci vinse. Quando leggemmo che la bocca sorridente e desiderata fu baciata da un innamorato così nobile, questi, che mai sarà separato da me, mi baciò la bocca tutto tremante. Il libro galeotto fu l’intermediario tra noi e Galehaut lo fu per i due amanti: quel giorno non continuammo più nella lettura”.
Frattanto che uno spirito diceva questo, l’altro piangeva; così che io svenni per compassione così come se morissi. E caddi come cade un corpo privo di sensi.
@ GALEOTTO FU ‘L LIBRO E CHI LO SCRISSE
Grazie … come sempre la lettura è stata un piacere
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