4^ canto dell’Inferno.
Ultima parte.
Dopo che guardai un poco più in alto, vidi il maestro di coloro che sono sapienti stare seduto tra la schiera dei filosofi. Tutti lo guardano, tutti mostrano un atteggiamento riguardoso dinanzi a lui: lì io vidi Socrate e Platone, che gli stanno vicino più degli altri; Democrito che sostiene essersi costituito per caso l’insieme della terra e dei cieli, Diogene, Anassagora e Talete, Empedocle, Eraclito e Zenone; e vidi l’abile botanico, dico Dioscoride; e vidi Orfeo, Cicerone e Lino e il filosofo etico Seneca; il matematico Euclide e Tolomeo, Ippocrate, Avicenna e Galeno, Averroè che scrisse il grande commento. Io non posso raccontare pienamente di tutti, poiché la vastità dell’argomento mi stimola così, che molte volte il parlare è inadeguato rispetto all’agire. Il gruppo dei sei poeti diminuisce dividendosi in due: la saggia guida mi conduce per un’altra via, fuori dal castello, nell’aria che vibra. E giungo in una zona in cui non c’è nessuna cosa che mandi luce.
@ IO NON POSSO RITRAR DI TUTTI A PIENO
Efficace la curiosità che infondi in chi legge per conoscere la fine dell’episodio.
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OK, Carlo.
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