3^ canto dell’Inferno.
Ultima parte.
“Figliolo mio”, disse il generoso maestro, “quelli che muoiono nel peccato mortale convergono tutti qui da ogni luogo; e sono docili a passare oltre il fiume, perché la giustizia divina li stimola, così che il timore si volge in desiderio. Di qui non passa mai unʼanima in grazia di Dio; e perciò, se Caronte si lamenta di te, puoi intendere appieno dopo quanto è accaduto che cosa esprimono le sue parole”.
Terminato questo, l’oscura pianura tremò con tanta violenza, che la memoria del terrore anche ora mi bagna di sudore. La terra intrisa di lacrime mandò fuori un vento, che emanò un bagliore vermiglio il quale mi fece perdere i sensi; e caddi come uno che è preso dal sonno.
@ E CADDI COME L’UOM CUI SONNO PIGLIA
Molto bello! Grazie Carlo, ho letto in ritardo ma sempre con immenso piacere
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È sempre un gran piacere rileggere Dante…
Grazie, Carlo !
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Molto bene. Un aiuto per ricordare la Divina Commedia studiata tanti anni fa.
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La Divina è pur sempre la Divina, ed ancor più piacevole se accompagnata da un’ottima e scorrevole descrizione.
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