3^ canto dell’Inferno.
Seconda parte.
E dopo che mi prese per mano con aspetto soddisfatto, per la qual cosa io mi rincuorai, m’introdusse nel mondo inaccessibile ai vivi. Lì gemiti, pianti e acuti lamenti risuonavano attraverso l’atmosfera priva di stelle, per cui io ne piansi al sentirli la prima volta. Linguaggi strani, modi di parlare spaventosi, parole dolenti, toni di voce esprimenti il sentimento dell’ira, suoni vocali forti e fievoli, e percosse con essi producevano un clamore, il quale si muove a vortice sempre in quell’aria eternamente nera, come la sabbia tutte le volte che soffia il vento.
E io che avevo la mente oppressa dal dubbio, dissi: “Maestro, che cos’è quel che odo? e quali anime sono che sembrano così vinte dalla sofferenza?”.
@ MI MISE DENTRO A LE SEGRETE COSE
Ho letto con molto piacere
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Grande esposizione . . . professorale e appassionata.
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